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Mélanie Laurent nel ruolo di Shosanna |
Quel giorno è diventato il simbolo della fine dell'Olocausto o Shoah, il genocidio degli Ebrei messo barbaramente in atto dalla Germania nazista con la sua "soluzione finale del problema degli Ebrei".
A qualche giorno di distanza da questa importantissima ricorrenza, abbiamo tutti saputo dei mostruosi piani che un gruppo di estremisti di destra di Napoli - forse con incursioni dal movimento politico CasaPound - aveva preparato per realizzare i propri assurdi ideali antisemiti...
Proprio per NON dimenticare, per non far morire il ricordo del peggior periodo storico vissuto dall'umanità, e per dare un po' di senso aggiunto a una ricorrenza - il 27 gennaio - che si dovrebbe estendere a tutti i giorni dell'anno, ieri mi sono guardata un film che non avevo mai visto, ambientato in Francia proprio durante la Seconda Guerra Mondiale: Bastardi senza gloria (Inglorious Basterds) di Quentin Tarantino, uscito nel 2009. Di questo (a mio avviso geniale) regista ho potuto vedere solo Pulp Fiction, un film incredibile e veramente originale nella sua multiforme ripresa e rilettura di vari filoni del cinema tradizionale.
Bastardi senza gloria è diverso, ma è lampante che si tratta di un film di Tarantino, lo si percepisce da mille indizi (le scritte in sovrimpressione a indicare il nome dei personaggi, e poi sangue sangue sangue, in ossequio al genere splatter, ad esempio). In questo film, un magnifico Brad Pitt interpreta il protagonista, un tenente americano di origini indios a capo di un gruppo di soldati ebrei (appunto, i Bastardi) infiltrati in Francia, uniti da un odio feroce per i nazisti: quando li incontrano, li uccidono - quasi - sistematicamente, prelevandone lo scalpo. A quelli che decidono per qualche ragione di far sopravvivere, incidono con un coltellone da Rambo una svastica in fronte, in modo che, finita la guerra e tolta la divisa da nazisti, rimanga comunque visibile finché vivranno la loro appartenenza vergognosa al Nazismo.
Senza stare a raccontare la trama, dico solo che il film (anche con scene cruente non proprio adatte a tutti) inscena la morte di Hitler e della maggior parte dei gerarchi nazisti ad opera sia dei Bastardi, sia di Shosanna, una ragazza ebrea piena di odio e di sete di vendetta, durante una première di un film nazista all'interno del cinema di proprietà della riottosa Shosanna, che sarà assassinata, alla fine, dal Tedesco innamorato di lei, che lei a sua volta aveva ferito e a cui si era in seguito avvicinata, presa da pietà.
Il film ha una trama avvincente e complessa, arricchita dalla diversità linguistica che rende il tutto molto realistico e profondo. Ma quel che più emerge da questa pellicola, è che i ruoli sono ribaltati, dall'inizio alla fine: sono sempre gli ebrei Bastardi a colpire sanguinariamente i nazisti, il sangue versato nel film è di gran lunga nazista, e il Fuhrer muore come un topo, bruciato e crivellato di colpi, all'interno di un cinema che si fa campo di concentramento per nazisti.
Tarantino è riuscito a ribaltare magnificamente i ruoli, e a riscrivere la storia dal punto di vista degli Ebrei e in generale dei vinti. E il cinema diventa luogo di riscatto, di vendetta, e di rivalsa sui prepotenti, sui dittatori. Ancora una volta, arte e vita si dimostrano potentemente unite.
Per non dimenticare!
Nicolle, finalmente ti leggo! Sono tornata al blog anche io... questo post è molto carino, ma una notazione su Tarantino: devi assolutamente andare al cinema e vedere Django. MERAVIGLIOSO!Con una scena di straordinario umorismo sul Ku Klux Klan...
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