venerdì 6 luglio 2012

Cos'è l'educazione?

Quanto sono carenti le scuole di oggi, lo abbiamo già detto e non c'è bisogno di ripeterlo: lo abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, da quello che si legge sui giornali a tutto quello che sentiamo dire dai ragazzini per la strada..anche noi siamo giovani, e fuori da ogni ipocrisia diciamo che anche noi, da ragazzini, eravamo un po' (a volte anche molto) maleducati sia a parole, sia a fatti.
Ma ora che abbiamo qualche anno in più, ci siamo calmati parecchio, e abbiamo cominciato a ragionare un po' meglio e un po' di più rispetto a una decina di anni fa. E siccome abbiamo capito quanto sia importante l'educazione che riceviamo da piccoli per non cadere irrimediabilmente nelle mille deviazioni che ci si presentano durante l'adolescenza, siamo qui a parlare della nostra esperienza, e a dire la nostra che magari può essere opinione condivida o meno, l'importante è esprimersi.
Senza avere pretese di originalità, certo! Però ci sentiamo in dovere di provare a diffondere le nostre idee, che sono il risultato degli incontri-scontri avuti da ragazzini con i genitori (e che tuttora scoppiano, talvolta), ma anche delle nostre buone disposizioni che hanno avuto la meglio su quelle cattive, perché siamo riusciti a TRARRE FUORI quel che c'è di buono in noi. Naturalmente non stiamo parlando di pregi e di difetti caratteriali (quelli ci sono e rimangono...), ma dei nostri piccoli 'talenti', che abbiamo saputo riconoscere e valorizzare. 
Ed è proprio questo il senso etimologico dell'EDUCAZIONE: 'estrarre', 'condurre fuori', è un termine che deriva dal verbo latino educo, composto dalla preposizione e (che indica origine) e dal verbo primitivo duco, che significa, appunto, condurre. Educare significa estrarre quel che c'è di buono in noi e farne il nostro stile di vita e la nostra bandiera per il futuro. 
Ma questo estrarre quel buono che c'è in noi non può essere fatto interamente dagli educatori per eccellenza: i genitori. Spesso, anzi, i genitori si prodigano di consigli e di suggerimenti e di iniziative in cui coinvolgono i figli, naturalmente per il loro bene, ma molto spesso non si accorgono di indirizzare i figli verso quello che vorrebbero loro, non i figli stessi...causando traumi insanabili e fratture perenni. Questo non è assolutamente il nostro caso: per fortuna i nostri genitori ci hanno fatto sempre scegliere quello che volevamo, con la più totale libertà. E infatti non abbiamo sbagliato: siamo tutti e due contenti di quello che abbiamo ottenuto finora, perché tutto è avvenuto grazie alle nostre forze. Abbiamo sempre lavorato, ci siamo messi qualche eurino da parte e abbiamo studiato pagandoci gli studi, benzina e quant'altro, e ancora -a maggior ragione ora che siamo 'vecchietti' - lo facciamo. E siamo fieri. 
Fieri perché la nostra 'educazione' è anche questo: fare propria una serie di atteggiamenti e di abitudini che potranno solo farti del bene, e che quindi faranno emergere ciò che in te c'è di bene: ad esempio, individui in te l'amore per la lettura, trasformi questa sana e positiva passione in amore per lo studio, ottieni buoni voti a scuola e sei soddisfatto di te stesso, apprendi sempre cose nuove e soddisfi la tua sete di curiosità, ti crei una profondità interiore rafforzata dalla cultura che hai 'assimilato', parli con le persone e non ti manca mai la parola (se non per timidezza :-)), e così via (non parlo del trovare lavoro perché questo mondo è oggi a parte e non connesso con il merito)...
I genitori ci possono aiutare fino a un certo punto: ma poi siamo noi che dobbiamo assolutamente CAPIRE cosa siamo, cosa vogliamo davvero, e cercare di perseguire il nostro bene, nel rispetto del bene altrui.
L'educazione non è solo rispondere grazie e prego quando ci scambiamo le cose o dei favori, o dire buongiorno e buonasera, ma è un qualcosa di infinitamente più grande e più profondo: è tutto il buono che c'è in noi e che è riuscito a emergere. Il grazie e il buongiorno sono piuttosto buone maniere (e vediamo che ritorna il senso del 'buono' anche in questa definizione) che assolutamente fanno parte dell'educazione perchè appunto sono 'buone' maniere e che bisogna sempre insegnare ai piccoli: non bisogna dire che sono ipocrisie o gesti senza utilità. Sono invece segni di rispetto non solo formale, ma di sostanza: sono fondamentali anche queste piccole ma grandi attenzioni.
Educazione non è solo pedagogia, non è qualcosa che si insegna ai piccoli e basta, stop: no, l'educazione intesa nel senso ricco e profondo del verbo latino da cui deriva può essere appresa in qualsiasi secondo da qualsiasi persona, vecchia o giovane che sia. 
E' far fruttare il buono che abbiamo in noi. Soprattutto con l'aiuto di noi stessi.

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