domenica 15 luglio 2012

Il mare che rigenera

Ma quant'è bello il mare? Con i suoi colori che cambiano con il cielo, con i suoi rumori che sono legati al vento, con la sua insuperabile imponenza, e con il senso di infinito che suscita quando gli occhi si posano sulla sua superficie e si perdono all'orizzonte...è uno spettacolo della natura che credo sia ineguagliabile.
Ma il mare è anche un qualcosa di più del semplice mare: è anche tutto quello che è connesso 'umanamente' a questo aspetto della natura. L'uomo è legato al mare da sempre. Prima, questo era uno strumento di lavoro, una 'strada' molto trafficata per i commerci umani, ma anche per le innumerevoli battaglie navali che vi hanno avuto luogo. Il mare era dunque per l'uomo antico un misto di bene e di male: luogo infido per le insidie che tendeva al marinaio, ma anche luogo del favoloso, del mistero e del 'divino' (basti pensare alla mitica vicenda di Odisseo, con Poseidone sempre alle calcagna).
Per l'uomo moderno, il mare è invece piuttosto un simbolo positivo. Un simbolo della sua interiorità, un luogo dell'immaginario, ma anche della realtà quotidiana. L'uomo moderno va in vacanza al mare, lo conosce soprattutto come luogo di relax (per i più grandi) e di divertimento (soprattutto per i giovani). Solo una minima parte dell'umanità si serve del mare per 'vivere', pescando, commerciando o trasportando su traghetti turistici le torme di vacanzieri che raggiungono isole e isolotti. E' finita l'epoca dipinta da Hemingway ne Il Vecchio e il Mare, un libro stupendo che avrò letto forse 5 o 6 volte, se non di più: il vecchio pescatore Santiago che lotta con un marlin è l'emblema dell'uomo che incontra il mare, che si scontra con esso e che tenta di vincerlo. Santiago riesce a sopravvivere al grosso marlin nella lotta per la sopravvivenza: la sua è una vittoria, ma una vittoria a metà, e per certi versi assurda e inutile. Quando infatti Santiago ritorna da questa pesca estenuante, non potrà che far vedere alla gente sgomenta la carcassa del marlin dilaniata dagli squali: il fine per cui si era tenuto questo scontro - procacciarsi del cibo - è stato completamente vanificato. Il marlin è così un simbolo del mare domato faticosamente dall'uomo, spesso per mezzo di logiche assurde e inconcepibili.
Oggi l'uomo, quando pensa al mare, non lo pensa come entità nemica, ma come luogo di pace, da raggiungere non appena si ha un attimo libero, per rinfrescarsi e rigenerarsi non solo nelle sue acque, ma anche in tutta quell'atmosfera di 'vacanza' che lo circonda, e in quel senso di 'mistero' ineffabile che ci suggerisce. Cosa c'è di più bello di vedere una spiaggia semideserta che si perde nell'orizzonte? E della riva smossa dalle onde, lievi o agitate che siano? E del sole che sprofonda lento e caldo nelle lontananze del cielo? Io penso che non ci sia niente di più bello..che tutti dovremmo sentirci piccini e insieme grandissimi quando guardiamo il mare!
Solo due giorni fa ho fatto la mia prima visita 'seria' dell'anno al mare. Ero in compagnia di due mie care amiche, V. e M., che saluto perché so che stanno leggendo :-))) E' stata davvero una giornata bellissima, in cui ho potuto unire al piacere di rivedere il mare bellissimo di San Vincenzo, tutto agitato con i suoi cavalloni da saltare, la spensieratezza di una giornata trascorsa tra amiche:  dopo tutto lo stress di quest'ultimo periodo ne avevo davvero bisogno!! Questa bella gita è stata davvero fantastica: viaggio in treno, colazione in un bel barrettino, paninozzo azzeccato e sole a tutta randa, tra piedi ustionati, capelli alla Anacleto della Spada nella roccia e ripetuti bagni tra le onde...si pareva proprio delle bambine alla prima vacanza!
Eh, il mare così, vissuto con la giusta compagnia, rappresenta il massimo del benessere e del piacere per me. 
Uno spazio che riesce sempre a regalarmi pace e positività. Insomma, il mare è TROPPO BELLISSIMO!!
Vi lascio con una foto fresca fresca della bella spiaggia di San Vincenzo...




2 commenti:

  1. Infatti M. ti ha appena letto!! ;)
    Regalo per te, che leggi Kant per diletto (aahhh!!!????): "Per poter trovare sublime il mare, bisogna rappresentarselo semplicemente come fanno i poeti, secondo ciò che ci mostra la vista: per esempio, quando è calmo, come un chiaro specchio d’acqua limitato soltanto dal cielo; quando è tempestoso, come un abisso che minaccia di inghiottire tutto". Credo ci fosse tutto questo nel post. Per cui il mare che hai descritto è kantianamente sublime.

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  2. Wow...ti ringrazio per questa perla! Allora è vero che esiste sintonia tra me e Kant (e altrimenti che me lo farebbe fare di leggerlo???) : -)))) :-))
    Un bacione!

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