lunedì 21 gennaio 2013

Travolti da un insolito destino ... con Giannini e Melato

Estate del 1974. Mar Mediterraneo. Uno yacht pullulante di ricconi spocchiosi e annoiati sta navigando sulle onde di uno stupendo Mare Nostrum. La signora Raffaella Pavone Lanzetti (una simpaticissima e biondissima Mariangela Melato) non perde mai l'occasione per deridere l'equipaggio composto da marinai meridionali, con i tipici argomenti dei 'polentun'. Il cuoco dell'equipaggio, tale Gennarino Carunchio (uno stupendo Giancarlo Giannini, da Oscar!!), è costretto a sopportare le offese e le derisioni - da sottoposto qual è - ma in realtà gliela farebbe pagare volentieri a quella "bottana industriale socialdemocratica"....

La vacanza prosegue, tra risatine ed escandescenze, fino a che, un pomeriggio, la signora Pavone Lanzetti decide di andare con il gommone a fare un'escursione. Chi viene mandato con lei? Ma naturalmente Gennarino Carunchio! I due partono, ma il gommone si ferma, e non riescono più a tornare indietro. Questo imprevisto rende la signora logorroica e insopportabile, ma Gennarino ancora resiste e tiene a freno il suo istinto ribelle. 
Dopo aver passato due notti sul gommone, finalmente una bella mattina si rendono conto di essere giunti vicino a un'isola! Felicissimi, i due si avvicinano, ma solo dopo aver irrimediabilmente forato il gommone...Gennarino viene mandato in perlustrazione sull'isola per trovare qualcuno, ma in realtà ... l'isola è completamente disabitata. Sono solo loro due. Questa imprevista situazione è la scintilla che fa traboccare il vaso vulcanico: Gennarino Carunchio solo ora si sente autorizzato alla ribellione. E qui comincia il bello del film..
I ruoli si ribaltano completamente: il siciliano popolano e comunista diventa il 'signor Carunchio' e la Pavone Lanzetti è costretta a subire maltrattamenti verbali e fisici, se vuole mangiare e campare (è imbranatissima in tutto, non avendo mai lavorato, mentre Gennarino riesce a pescare a mani nude...). Le scene sulla spiaggia sono fenomenali, di una comicità sorprendente. La signora recalcitrante non può che scendere a questo compromesso: diventare la schiava di Gennarino, così come lui era stato schiavo di lei. Ma lui chiederà a lei di diventare anche sua schiava d'amore...cosa che, con la focosità e la passionalità del Carunchio, si verificherà puntualmente: la Melato è presa nel vortice di passione, e diventerà addirittura innamoratissima del signor Carunchio, preparandogli ghirlande di fiori e piattini culinari. Anche Carunchio si addolcisce col tempo: molto tenere le scene dei due abbracciati davanti al tramonto...
Ma l'incanto è destinato a rompersi per volere di Gennarino stesso: alla vista di una barca, decide infatti di farsi trovare perché, tornando alla realtà, vuole avere 'la prova' che la 'femmina' di cui si è innamorato sia anch'essa effettivamente e realmente innamorata di lui. Insomma, si vuole render conto se il loro strano amore sia o meno un prodotto di questo 'insolito destino' che li ha travolti nell'azzurro mare di agosto.
Lei lo implora di non farlo - è consapevole della sua fragilità - ma lui è inamovibile. Con i segnali di fumo attira la gente sulla barca, e in un attimo si ritrovano a bordo. Li raggiunge presto anche il marito di Raffaella, che capisce tutto ma che non fiata, nella tacita ipocrisia tipica della classe borghese.
Una volta approdati, Gennarino è a sua volta raggiunto da sua moglie, strillante di gioia. Lui è infastidito, e dopo pochi minuti si reca nella pensione a telefonare alla sua vera 'femmina', che si trova in un bar vicino con i suoi vecchi amici. La telefonata è molto tenera: lui, realmente innamorato, le dice che ha detto tutto alla moglie, e che è pronto per tornare sull'isola con lei. Le propone così di trovarsi al molo entro mezz'ora, per partire di nuovo, e stavolta definitivamente. Lei non risponde, e torna dai suoi amici visibilmente commossa.
Come finirà? Beh...si intuisce: lei non andrà all'appuntamento, e Gennarino si ritroverà solo, duplicemente gabbato dalle dinamiche sociali da cui era riuscito a svincolarsi solo sull'isola deserta.
Sull'isola, dove non esiste status symbol che tenga, dove non esistono sistemi culturali, economici, né tanto meno denaro, i ruoli si sono potuti ribaltare facilmente in base alla legge del più forte. E i due erano pure riusciti a trovare la felicità, azzerando le loro estreme differenze sociali che all'interno del sistema 'mondo' erano così evidenti e che li avevano resi inavvincinabili, due mondi opposti. Sull'isola i due mondi invece hanno trovato un fortissimo punto di contatto nella passione amorosa. L'amore, quello vero, è cioè l'unica cosa che riesca ad azzerare tutti i contrasti, tutte le divergenze. 
Il film è tutto questo, e molto di più: Gennarino Carunchio è una figura che riscuote tutta la simpatia dello spettatore, perché è la figura di uno sconfitto due volte. Nella sua vita è costretto a stare zitto di fronte alle offese pesanti dei 'signori', e di ritorno dall'isola viene beffato da quella che sembrava ormai definitivamente e per sempre sua 'schiava d'amore'. Non c'è possibilità di riscatto: Gennarino è costretto a tornare da sua moglie, infuriata: si intravede cioè che l'avventura sull'isola lo ha portato a scendere ulteriormente: ora è anche costretto a sottostare alla moglie, che ha acquistato potere su di lui proprio in virtù del suo tradimento.
Avevo già visto il film qualche anno fa, e ne ero rimasta colpita profondamente. Ho voluto rivederlo anche alcuni giorni fa, per salutare la splendida e bravissima Mariangela Melato. La sua bravura è evidente, come quella di Giannini, un ligure che parla siciliano meglio dei siciliani!
Ve lo consiglio vivamente: vi farete molte risate e avrete molto moltissimo materiale per riflettere: è un film attualissimo e nel contempo estremamente divertente....fateci sapere che ve ne pare!

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