lunedì 2 luglio 2012

Paris mon amour

Sono reduce da un breve viaggio per studio. Meta? Parigi! Diciamo che naturalmente, essendo in una città del genere, non poteva e non doveva essere esclusivamente un periodo di studio e lavoro, ma anche di svago e di divertimento, di curiosità e di visite ai luoghi cult di questa stupenda capitale europea. Ed è stato effettivamente così: certo, non potevamo fare forca al convegno, per cui armati di molta pazienza siamo andati e abbiamo svolto diligentemente il nostro dovere accademico, ma poi nei momenti liberi non siamo stati un attimo fermi, e siamo andati alla (ri)scoperta della favolosa Parigi!
Io c'ero già stata due volte: in primavera, in aprile, e in estate a giugno. Quest'anno di nuovo a giugno. Tanto per cominciare, il clima: non esiste cosa più variabile del tempo a Parigi. Quando andai di aprile, trovai un freddo tremendo che ti congelava, con quel vento tagliente che in Italia lo senti solo a gennaio. E io che, ignara e ignorante, ero andata con uno spolverino leggerissimo,  tornai con un febbrone che mi durò dei giorni .... La seconda volta, di giugno, trovai un caldo esagerato, davvero esagerato (questa eccezionalità mi fu confermata anche dai miei colleghi parigini): roba di 36-37 gradi il giorno e 27-28 la sera: incredibile! Reduce della prima esperienza polare, la mia valiga era piena di felpe e pantaloni lunghi, presa anche dalla sindrome di Totò che arriva in estate a Milano col colbacco e il pelliccione. Questa ultima esperienza è stata una via di mezzo dal punto di vista meteorologico: nello stesso giorno si sono avvicendati sole e pioggia, caldo afoso e fresco primaverile, nuvoloni e cielo limpido.. 
Come il clima è variabile e ballerino, così i Parigini sembrano variabili e ballerini : alcuni sono gentili anche se vedono che sei italiano, altri ti ridono in faccio con aria sprezzante, altri fanno finta di non capire quando chiedi informazioni in francese e ti rispondono puntualmente: je ne comprend pas! oppure te lo dicono in inglese, altri ti parlano addirittura in italiano per facilitarti la vita.
La città resta comunque per me una miniera inesauribile di meraviglie: anche quelle che avevo già visto sono sempre nuove ai miei occhi che tornano a guardarle. Per fare un esempio spicciolo, partirei dalla TOUR EIFFEL. Allora: quasi tutti i miei colleghi che non erano mai stati a Parigi ne sono rimasti delusi: chi se l'aspettava più grande (!), chi più scura (!!), chi posizionata meglio all'interno della città (!!!), chi ha detto che sembra un giocattolo (!!!!), chi la voleva smontare (!!!!!!!!!)...Solo io avevo gli occhi a forma di cuore quando la ammiravo nella sua ferrosa complicatezza e nelle sue luci così romantiche, quando la sera si riflettono sulle acque della Senna (sono proprio una 'gallinona romantica', per usare la simpaticissima espressione della mia amica M.). Per me la torre Eiffel è una delle cose più belle ed emozionanti che abbia mai visto, e ve lo dice una che prima di partire la prima volta per Parigi quasi la disprezzava, immaginandola ormai solo cibo per turisti. Non appena la vidi per la prima volta, invece, scoccò vero amore tra me e la torre del mitico Gustave, che la costruì in occasione dell'Esposizione Universale del 1889, centenario della Rivoluzione francese. Questo colosso di 324 metri doveva avere vita temporanea (era stato concepito come ingresso per quella grande manifestazione), e invece gli fu concessa l'eternità, tanto che ora è simbolo intoccabile di Parigi e della Francia intera.
E' vero, quando vai da lei (la chiamo in tono familiare), con quel suo aspetto slanciato ed elegante, è pieno di gente che cerca di venderti di tutto e di turisti vocianti che scattano foto e si incolonnano ai baldacchini per fare i biglietti, ma la magia di questo monumento, a mio parere, rimane intatta. Soprattutto la sera, quando dal Trocadero si può ammirare in tutto il suo scintillio davvero chic, molto molto parigino. Anche se i miei colleghi avrebbero fatto a meno di andarla a vedere, tuttavia mi hanno seguito (perché in pratica li ho quasi obbligati a farlo, perché non potevano andare via da Parigi senza averla salutata dal vivo!). Io sono rimasta un po' schoccata dalle loro reazioni quasi apatiche, senza entusiasmo...oh via, siete davanti alla torre Eiffel e non dite una parola?! Ma come si può?! Bah, l'importante è che IO l'abbia rivista ancora un volta: fidatevi di me, anche se sono una voce un po' fuori dal coro: vale la pena di vederla, soprattutto se siete in compagnia della vostra dolce metà, e se ci andate la sera vi assicuro che non ve ne pentirete, quando allo scoccare delle ore sbrilluccica ancora di più per cinque bellissimi minuti..!
Tutta Parigi è fantastica (non mi metto a parlare del Sacré-Coeur e della piazzetta di Montmartre, di Rue de Rivoli, degli Champs Elysées e di Parc Monceau): ma quello che c'è di più fantastico e sensuale in tutta Parigi è proprio la Tour
Non a caso, mi viene da dire, fa rima con Amour ;-))

 Godetevi questa bella vista della Tour...però non è mia la foto :-))

1 commento:

  1. Ti sto immaginando a Parigi durante il tuo scorso viaggio col colbacco e mi sto schiantando dalle risate... ;)

    Ancora sei troppo giovane per essere definita "gallinona", ma sul romantica ci siamo proprio... appena superi i trenta entri nel nostro mitico gruppo: siamo in tante e l'esistenza è piu' difficile rispetto alle non-romantiche, ma, d'altra parte, direbbero i francesi, c'est la vie!

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