domenica 30 dicembre 2012

Un po' di politica (1): la Carta d'Intenti della Coalizione del centrosinistra

Era un bel po' che avevo intenzione di scrivere qualcosina di politica, però tutti questi ridicoli scandali che hanno colpito il Belpaese mi avevano gettato un po' nello sconforto (e a chi non è successo?). Ahi, poveri Italiani, gli eredi diretti della illustrissima cultura giuridica romana, che oggi sono costretti a sorbirsi le cadute e ricadute di una classe politica marcia e decrepita!
E così, messo necessariamente da parte lo sconforto (bisogna comunque guardare in faccia la triste realtà e non nascondersi dietro un dito), e vista ormai l'imminenza delle elezioni, ritengo che sia almeno doveroso interessarsi dei 'programmi' di coloro che vogliono guidarci. Per cui ora proporrò una serie di post dedicati all'analisi dei programmi, o meglio, degli ideali che i partiti propugnano (visto che la maggior parte di loro ancora un programma non ce l'ha).
Per questo post mi sono andata a spulciare il sito dei papabili alle prossime elezioni del 2013: quello del PD e....
Questo partito ha stilato, assieme ad altri del centrosinistra (ufficialmente, il partito Sinistra Ecologia Libertà, e il Partito Socialista Italiano) una CARTA D'INTENTI DELLA COALIZIONE DEL CENTROSINISTRA - PER L'ITALIA BENE COMUNE, diffusa in occasione delle primarie tenutesi qualche settimana fa. Ve ne propongo una sintesi fedele per punti, in modo che siano chiari i concetti principali di questo documento.
Innanzi tutto si vedrà che la Carta mette al primo posto l'Europa, seguita dai punti 'Democrazia', 'Lavoro',  'Uguaglianza', 'Libertà', 'Sapere', 'Sviluppo sostenibile', 'Beni comuni', 'Diritti', e infine 'Responsabilità'. Tutte belle cose, forse un po' evanescenti e generiche (pochi sono in realtà i piani di intervento concreti proposti): attendiamo dunque l'uscita del programma dettagliato del partito per scendere nei dettagli operativi che si prefigge.
Ora però è bene far parlare il documento - sono filologa: non parto mai senza considerare il testo! - emanato dalla coalizione di centrosinistra di cui ho sottolineato le parti determinanti. Buona lettura!

CARTA D'INTENTI DELLA COALIZIONE DEL CENTROSINISTRA - PER L'ITALIA BENE COMUNE

  • I democratici e progressisti si riconoscono nella nostra Costituzione e vogliono contribuire al cambiamento dell'Italia. Per questo promuovono le elezioni primarie.
  • Tre i compiti decisivi che la prossima Legislatura dovrà affrontare. Guidare l'economia fuori dalla crisi. Ridare autorità , efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dai principi della Costituzione. Rilanciare l'unità e l'integrazione politica dell'Unione Europea.
  • Non credono alle bugie delle promesse facili, come quelle della destra, ma credono in un risveglio della fiducia, a cominciare dai giovani e dalle donne, e, nonostante i gravi problemi dell'Italia, hanno la speranza che si possano combinare cambiamento e affidabilità , uguaglianza e rigore nelle scelte.
  • Il loro posto è in Europa, e collocheranno sempre più saldamente l'Italia nel cuore di un'Europa da ripensare su basi democratiche.
  • In Italia bisogna rinsaldare il legame tra cittadini e politica non a parole, ma a fatti, cioè con la buona politica (legalità, qualità della democrazia, cittadinanza, partecipazione). E nessuno può stare bene davvero, se gli altri continuano a stare male: è questo il principio a base del progetto, sia nella sfera morale e civile che in quella economica e sociale.
  • Il destino dell'Italia deve essere figlio della migliore civiltà europea.
Con questa visione i democratici e progressisti si candidano alla guida dell'Italia.

Europa
  • Democratici e progressisti pongono come primo punto della loro carta l'integrazione politica, economica e fiscale dell'Italia nell'Europa (scrivono 'Nulla senza l'Europa').
  • Per ottenere questa integrazione, i democratici e progressisti rafforzeranno la piattaforma dei progressisti europei e portando a compimento le promesse tradite dell'Euro.
  • Per salvare l'Europa dalla crisi bisogna condividere il governo dell'emergenza finanziaria secondo proposte concrete che democratici e progressisti hanno da tempo avanzato assieme ai progressisti europei (coordinamento delle politiche economiche e fiscali, nascita di nuovi istituti, da attuarsi mediante nuovo patto costituzionale tra partiti europei).
  • Nel patto costituzionale per far vivere 'bene' l'Europa vanno incluse anche le forze del centro liberale. Per questo i democratici e i progressisti s'impegnano a promuovere un accordo di legislatura con queste forze, per combattere le regressioni nazionaliste, anti-europee e populiste.

Democrazia
  • Democratici e progressisti vogliono sconfiggere il populismo, alimentato negli ultimi anni dal liberismo finanziario. Per sconfiggerlo esiste solo la via della partecipazione democrarica nel rispetto della Costituzione.
  • Democratici e progressisti vogliono combattere il maschilismo, incarnato da Berlusconi, per una democrazia paritaria tra uomo e donna.
  • Democratici e progressisti vogliono difendere con intransigenza la legalità, combattere l'evasione fiscale e le offese all'ambiente e sostenere gli organi anti mafia e anticriminalità, in una lotta continua alle mafie.
  • Democratici e progressisti sono favorevoli a un sistema parlamentare semplificato e rafforzato, e riproporranno un federalismo responsabile, con norme sul conflitto d'interessi, sull'antitrust e sulla libertà di informazione.
  • Democratici e progressisti mirno a far riacquistare autorevolezza alla politica, che perciò deve essere sobria (emolumenti non superiori alla media europea). Serve inoltre una riforma dei partiti (finanziamento pubblico ridotto, legge di attuazione dell'art. 49 della Costituzione).
  • Democratici e progressisti vogliono semplificare il sistema istituzionale e amministrativo.

Lavoro
  • Il lavoro e la dignità del lavoratore sono i parametri di tutte le politiche di democratici e progressisti. Essi riconoscono la nuova natura del conflitto sociale (non più solo tra impresa e operai, ma anche tra i produttori).
  • Bisogna ridisegnare il sistema fiscale, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e immobiliari. Bisogna contrastare la precarietà. Bisogna spezzare la spirale perversa tra bassa produttività e compressione dei salari e dei diritti, aiutando le produzioni a competere sul lato della qualità e dell'innovazione, punti storicamente vulnerabili del nostro sistema. Bisogna mettere in campo politiche fiscali a sostegno dell'occupazione femminile (riforma del welfare, politiche di conciliazione, programma di diffusione degli asili nido).
  • Infine, il lavoro è lo snodo tra questione sociale e questione democratica. Occorre una legge sulla rappresentanza che consenta l'esercizio effettivo della democrazia per chi lavora.

Uguaglianza
  • L'Italia è divenuta negli anni uno dei Paesi più diseguali del mondo occidentale. Esiste un problema enorme di redistribuzione che investe il rapporto tra rendita e lavoro.
  • Chi ha di più deve dare di più. La ripresa economica richiede politiche di contrasto alla povertà.
  • Democratici e progressisti guardano la società con gli occhi degli "ultimi", tra cui vi sono anche i giovani, che non hanno  possibilità di scelta e parità delle condizioni di accesso alla formazione, al lavoro, a un'affermazione piena e libera della loro personalità.
  • Democratici e progressisti mettono il Mezzogiorno al centro dell'agenda, e mirano a combattere sprechi e inefficienze con una nuova strategia nazionale d'intervento assieme al senso di responsabilità di tante amministrazioni e movimenti meridionali, per correggere le storture di vecchi regionalismi e localismi clientelari e per promuovere legalità , civismo e lavoro.
  • Democratici e progressisti danno valore alla questione di una giustizia civile e penale al servizio del cittadino, stravolta dalla destra.

Libertà
  • Per democratici e progressisti la libertà è anzitutto la possibilità concreta per i giovani di costruire il proprio progetto di vita e realizzare le proprie vocazioni.
  • Il tema del merito non può essere contrapposto a quello dell'eguaglianza delle opportunità . Ciò deve valere nel campo delle professioni, della scuola e dell'università, dell'amministrazione pubblica e dell'impresa privata.
  • Democratici e progressisti considerano essenziali il rispetto della libertà e della responsabilità delle donne. Occorre superare gli aspetti giuridicamente insostenibili della legge 40 in materia di procreazione assistita e garantire piena applicazione alla legge 194 sull'aborto volontario.
  • Su temi che riguardano la vita e morte delle persone, la politica deve coltivare il senso del proprio limite e il legislatore deve intervenire sempre sulla base di un principio di cautela e di laicità del diritto, evitando i guasti di un pericoloso "bipolarismo etico" che la destra ha perseguito in questi anni.

Sapere
  • I democratici e i progressisti difendono le politiche per l'istruzione e la ricerca, per contrastare l'abbandono scolastico, la sfiducia dei ricercatori e la demotivazione di un corpo insegnante sottopagato e sempre meno riconosciuto nella sua funzione sociale e culturale.
  • Democratici e progressisti partiranno da un principio: nei prossimi anni, se vi è un settore per il quale è giusto che altri ambiti rinuncino a qualcosa, è quello della ricerca e della formazione. A fronte di questo impegno, si garantiranno processi di riqualificazione e di rigore della spesa, avendo come riferimento il grado di preparazione degli studenti e il raggiungimento degli obiettivi formativi. Nella prossima legislatura si partirà da un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale, dal varo di misure operative per il diritto allo studio, da un investimento sulla ricerca avanzata nei settori trainanti e a più alto contenuto d'innovazione. Tutto ciò nel quadro del valore universalistico della formazione, della promozione della ricerca scientifica e della ricerca di base in ambito umanistico.

Sviluppo sostenibile
  • Sviluppo sostenibile vuol dire valorizzare il saper fare italiano: ovvero trasformare con il gusto, la duttilità , la tecnica e la creatività , materie prime spesso acquistate all'estero.
  • Bisogna ridare centralità alla produzione. Una politica industriale "integralmente ecologica" è la prima e più rilevante di queste scelte.
  • Bisogna individuare grandi aree d'investimento, di ricerca, di innovazione verso le quali orientare il sistema delle imprese, nell'industria, nell'agricoltura e nei servizi. La qualità e le tipicità , mobilità sostenibile, risparmio ed efficienza energetica, le tecnologie legate alla salute, alla cultura, all'arte, ai beni di valore storico e alla nostra tradizione, l'agenda digitale. Bisogna inoltre dare più forza e prospettiva alle piccole e medie imprese aiutandole a collegarsi fra loro, a capitalizzarsi, ad accedere alla ricerca e alla internazionalizzazione.

Beni comuni
  • Per i progressisti e i democratici, salute, istruzione, sicurezza, ambiente, sono beni comuni - di tutti e di ciascuno - e definiscono il grado di civiltà e democrazia del Paese.
  • L'acqua, l'energia, il patrimonio culturale e del paesaggio, le infrastrutture dello sviluppo sostenibile, la rete dei servizi di welfare e formazione, sono beni che necessitano di normative che definiscano i parametri della gestione pubblica. In ogni caso non può venir meno una responsabilità pubblica dei cicli e dei processi, che garantisca l'universalità di accesso e la sostenibilità nel lungo periodo.
  • Democratici e progressisti difendono questi beni comuni, in sintonia con la volontà popolare emersa dai referendum del 2011.
  • Bisogna valorizzare pertanto gli enti locali per la loro funzione regolativa e perché il presidio di democrazia, partecipazione e servizi che assicurano è in sé uno dei beni più preziosi per i cittadini.

Diritti
  • Il principio della dignità inviolabile della persona e il rispetto dei diritti umani fondamentali sono i principi base dai quali muovono progressisti e democratici.
  • In particolare, essi affermano l'indivisibilità dei diritti -politici, civili e sociali- e valorizzano pertanto il principio costituzionale della laicità dello Stato.
  • Progressisti e democratici contrastano ogni violenza contro le donne.
  • Sul piano dei diritti di cittadinanza, progressisti e democratici proporranno la norma secondo cui un bambino, figlio d'immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano.
  • Inoltre si proporrà la norma secondo cui una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico. E' inoltre urgente una legge contro l'omofobia.

Responsabilità
  • La coalizione di centrosinistra persegue una maggioranza stabile e coesa, e si propone pertanto l'imperativo dell'affidabilità e della responsabilità .
Le forze della coalizione, in un quadro di lealtà e civiltà dei rapporti, si dovranno impegnare a:

sostenere in modo leale e per l'intero arco della legislatura l'azione del premier scelto con le primarie;
• affidare a chi avrà l'onere e l'onore di guidare la maggioranza, la responsabilità di una composizione del governo snella, sottratta a logiche di spartizione e ispirata a criteri di competenza, rinnovamento e credibilità interna e internazionale;
• vincolare la risoluzione di controversie relative a singoli atti o provvedimenti rilevanti a una votazione a maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari convocati in seduta congiunta;
• assicurare la lealtà istituzionale agli impegni internazionali e ai trattati sottoscritti dal nostro Paese, fino alla verifica operativa e all'eventuale rinegoziazione degli stessi in accordo con gli altri governi;
• appoggiare l'esecutivo in tutte le misure di ordine economico e istituzionale che nei prossimi anni si renderanno necessarie per difendere la moneta unica e procedere verso un governo politico-economico federale dell'eurozona.

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