mercoledì 6 marzo 2013

Renzi a Ballarò: Europa, Senato e Riforme

Ieri sera a Ballarò Floris ha intervistato Matteo Renzi per quasi mezz'ora. Il sindaco di Firenze comincia a (ri)fare capolino tra le fila ormai scompaginate del PD, in forza della sempre più morente presenza di Bersani. Tutti sembrano essersi amaramente pentiti di aver prima affidato il Segretariato del partito a un vecchietto stanco e con la testa piena di metafore ottocentesche, portatore di una politica ormai stantia, ma a cui pur gli elettori di sinistra hanno deciso di dare di nuovo fiducia - con intento suicida, come abbiamo tutti visto....
Renzi ha perso, lo ribadisce molte volte, e con onestà e rispetto si è messo da parte, tentando di far lavorare Bersani con la propria testolina. Ma i risultati delle elezioni politiche hanno dimostrato che il lavoro di Bersani per conquistare la fiducia degli Italiani non è assolutamente stato sufficiente, né convincente: oggettivamente parlando, il vero vincitore è Grillo, l'ago della bilancia di questo complesso momento politico: il malcontento diffuso in tutti i livelli della società civile si è incanalato in questo movimento.
Renzi è stato zitto in un angolo fino a ora. Ora che la leadership del PD vacilla vistosamente, comincia giustamente a farsi avanti, chiamato a gran voce da molti degli elettori del PD pentiti di aver preferito Bersani a lui nelle primarie. E via ai sondaggi su Internet (se ci fosse stato Renzi, il PD avrebbe davvero vinto?), via alle consultazioni sempre più frequenti e interne al partito, fino alla visita di ieri di Renzi a palazzo Chigi presso Monti e l'intervista al seguitissimo Ballarò.
Ma vediamo nel dettaglio cosa ha detto Renzi a Floris:
Le elezioni hanno evidenziato il fallimento della classe politica, che aveva promesso una riforma elettorale che non c'è stata. Non è colpa degli Italiani, come dice Berlusconi. Non sono stati aboliti province vitalizi, né il finanziamento pubblico ai partiti, né sono stati dimezzati i parlamentari. Se questi quattro punti fossero stati realizzati, non ci saremmo trovati in una simile situazione.
Secondo Renzi, il Senato dovrebbe trasformarsi in una Camera delle autonomie, composta dai 100 sindaci più importanti e dai 20 presidenti delle regioni, senza indennità e con un potere di consultazione. 
Il problema vero non è il PD, ma l'Italia, che è in una grave situazione di emergenza: la Caritas ha raddoppiato il numero di pacchi settimanali, è stata incendiata a Napoli Città della scienza, la disoccupazione aumenta, il patto di stabilità interna rappresenta un grave problema per le aziende.
Il PD ha sbagliato qualcosa, ma Renzi ha detto a Bersani le cose in faccia, senza accoltellarlo dietro.Renzi non fa parte dei giaguari tacchini e iene del giorno dopo. 
Altro punto fondamentale per Renzi è l'Europa: per la prima volta dopo molti anni, la maggioranza del Parlamento è antieuropeista (Grillo, Lega, e parte del PDL). Il sindaco auspica la nascita degli Stati Uniti d'Europa e del Servizio Civile Europeo. Infatti c'è poca Europa. 
Bersani ha diritto di fare la prima mossa perché ha numericamente vinto, ma politicamente perso. Fa bene a non andarsene. Solo ora la classe politica finalmente capisce il messaggio: la questione del lavoro, vera emergenza, che non riguarda più solo il sud. Bisogna infatti attrarre soldi dall'estero, e controllare la formazione professionale.  
Grillo, con cui non è possibile fare alleanze, va sfidato, ma non pattuendo con lui uno scambio di cariche, come ha prospettato D'Alema. Il governissimo PD - PDL non è immaginabile per le troppe divergenze tra i loro rappresentanti. Ma cosa rappresenta Berlusconi? Una specialità nella politica, un unicum, che è riuscito a prendere il 30% del consenso. E' un'anomalia. E dovrebbe fare il pensionato.  
Renzi premier no, per ora, perché ha perso le primarie, ma se si rifaranno le primarie, allora Renzi si ricandiderà. 
Renzi è a favore dell'euro: "se non ci fosse stato l'euro, a quest'ora saremmo saltati tutti in aria". 
Ora c'è bisogno di un governo che rassicuri i mercati internazionali e che metta liquidità nelle tasche delle famiglie. 
E qual è la differenza tra PD e PDL, a parte Berlusconi? L'idea di sviluppo economico. Sviluppo economico per il PD significa scommettere sul merito, ma anche aiutare i più deboli.
Ingroia ha rovinato l'immagine dei magistrati e ha condannato la Sinistra a perdere. 
Renzi conclude con una frase significativa: il PD deve riuscire a entusiasmare, perché la politica è una cosa bella, e può tornare ad appassionare.

Ecco: Renzi a mio avviso, durante le primarie, rappresentava una opportunità succosa per la Sinistra italiana: un sindaco (cosa secondo me degna di rilievo) che per questo conosce a fondo i problemi r e a l i degli Italiani (mentre Bersani è troppo impegnato a tentare di smacchiare giaguari), ha carisma, ragiona con i dati alla mano e conoscendo i numeri, e durante le primarie proponeva un programma concreto, in cui aveva anche anticipato Grillo quando diceva di dimezzare il numero dei parlamentari (a Firenze ha tagliato le auto blu) e di togliere il finanziamento ai partiti. Eppure ha vinto la miopia e la paura degli Italiani: votare Bersani ha significato votare il 'conservatore', il 'vecchio', in tutti i sensi immaginabili. E queste sono le conseguenze che ora tutti noi paghiamo: una Sinistra che avrebbe vinto facilmente e che invece ora si trova ad agonizzare a causa dei suoi stessi errori.

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